Capitolo 5.1.2

Espressioni religiose collettive

CampanaSe analizziamo le espressioni religiose collettive dobbiamo senz’altro dire che esse, favorendo il positivo manifestarsi di sentimenti individuali e collettivi, hanno effettivamente esercitato un ruolo aggregativo di notevole rilievo. Infatti, il sentimento religioso collettivo influisce sul comportamento delle persone e provoca il superamento, magari momentaneo, di opposizioni e rivalità, e spinge a mettersi insieme per qualcosa che esprime l’anelito interiore di ognuno. Di fatto, le manifestazioni religiose collettive, sostenute da un messaggio preciso e da una preparazione seria di carattere spirituale e comunitario, hanno favorito l’incontro su un piano di uguaglianza ed hanno contribuito a rafforzare in ognuno il senso di appartenenza alla comunità e a prendere coscienza di essere parte di un insieme che si va costruendo faticosamente con l’apporto di tutti.
Le continue proposte, indirizzate a tutti senza  alcuna discriminazione e gli inviti pressanti a superare ambizioni o punti di vista troppo angusti e personali, ha gradualmente e progressivamente portato la gente a capire che non si può vivere in costante atteggiamento ricettivo, ma  è necessario superare certe chiusure per aprirsi alla collaborazione e dare il proprio contributo allo sviluppo e alla crescita dell’insieme. Questa accresciuta consapevolezza si è manifestata nella maggiore presenza alle varie iniziative e nella partecipazione alle decisioni che riguardavano la collettività e nelle relazioni interpersonali più intense ed estese; in tutta una serie di gesti e di reciproche attenzioni nel quotidiano svolgersi della vita; nella maggiore attenzione alle situazioni di disagio e nella cura dei meno abbienti, dei meno dotati e dei poveri. In definitiva potremmo dire che le manifestazioni a carattere collettiva hanno favorito un senso comune della vita, il passaggio dal privatismo al sociale, dall‘io al noi, dalla ricerca di sè al dono agli altri, dalla corsa frenetica all‘agiatezza e al benessere ai valori della solidarietà e dell’al­truismo che sostengono e danno senso all‘esistenza.
Tutta l’azione pastorale, pedagogicamente dosata e attuata con gradualità, non è stata altro che un aiuto e uno stimolo a far crescere il senso di appartenenza, a far sì che migliori la rete dei rapporti interpersonali.
È chiaro che formare una coscienza collettiva intorno al valore dell’uguaglianza, della pari dignità e del senso di appartenenza è reso più difficile in una società, come la nostra, in cui si esalta il profitto, l’utile, il “ti dò se tu mi dai”. Ragione per cui il processo di maturazione verso uno stile di vita comunitario diventa più lento e faticoso.

Indice capitolo 5.1.2

1. Dalla coesione sociale alla coscienza collettiva
3. I Gruppi di Riflessione Evangelica: fattore di coscientizzazione
4. L'organizzazione Parrocchiale
5. Giovani: fattore di cosientizzazione
6. Identificazione dell'insieme nei valori della fede e socio-religiosi
7. Il conflitto innerente al processo integrativo

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